Passata una certa età, un uomo non ha più paura di niente salvo che dei ricordi, Terzo libro di Guillaume Musso che leggo e devo dire quello che mi è piaciuto di più. Dopo Angélique e Central Park , che mi sono entrambi piaciuti molto, questo La ragazza di Brooklyn è congegnato veramente benissimo, con colpi di scena e una profonda coerenza, che penso sia la caratteristica più importante e più difficile da trovare in un thriller di questo tipo. Tutte le esistenze, prima o poi, dovevano subire quel tipo di sisma: quel momento in cui i sentimenti diventano fiammiferi sfregati in una foresta piena di sterpi secchi. Il preludio a un incendio capace di travolgere le nostre fondamenta e di trascinarci verso l'abisso. Oppure verso la rinascita. Il protagonista è uno scrittore, Raphaël Barthélemy , che sta per convolare a nozze con la compagna Anna Becker , dottoressa conosciuta in ospedale mentre portava il figlio Théo per un'emergenza rientrata subito. La madre di Théo se n'
Lo mettiamo tra i più riusciti di Bussi? Sì, decisamente. Autore altalenante, Bussi regala perle e bijoux. Qui siamo nel campo delle perle e noi pòrci ce ne possiamo cibare fino a esserne satolli. L'ho bevuto, mangiato, scorticato in due giorni questo ultimo romanzo, Ophélie si vendica , quasi fresco fresco di forno, come il pane ben croccante. Quella di Ophélie Croquette , detta Folette , è una storia, senza troppi giri di parole, di una vendetta, nel significato classico classico del termine, e non certo concepita nell'ombra come per Edmond Dantès. No, no, Ophélie non ne fa segreto: vuole la testa di quello che è convinta essere il responsabile della morte della madre Maja , caduta da un cavalcavia del quartiere Solano a Rouen la notte del 29 aprile 1983. L'assassino presunto è il padre Josselin ma il vero responsabile è l'assistente sociale Richard Vidame , diventato nel tempo ricchissimo e patron delle più importanti sedi di accoglienza del Paese, vero Folet