La libertà non è una cosa positiva, è una cosa che ti fa un male cane. Però alla fine ci devi passare, per forza. Marina Bellezza è «una sorta di Grace Kelly con la malizia di Belen Rodriguez» (simile, ma molto più interessante di Beatrice di Un'amicizia ), che sogna di diventare una stella della televisione grazie alla sua splendida voce e alla sua spregiudicatezza. Andrea Crucino «era un uomo libero, un malgaro che leggeva in latino in un angolo sperduto a nord-ovest, nel cuore nudo e invisibile del mondo». Cos’hanno in comune queste due anime, che si fuggono e si riacchiappano continuamente, in una spirale ossessiva di gioie incontenibili e dolori devastanti? Hanno la Valle Cervo , Andorno Micca, Piedicavallo e le Alpi Biellesi. Il governo provvisorio stava facendo il possibile per salvare l'Italia, ma da quassù l'Italia era un luogo immaginario a distanza siderale. Hanno le cicatrici di un passato difficile, ognuno a modo suo, a causa delle rispettive famiglie: Marin
A tutti coloro che la vita ha costretto a emigrare. Di suo avevo letto La notte ha cambiato rumore e mi era piaciuto moltissimo. Questo Le figlie del capitano è indubbiamente scritto molto bene, i personaggi sono disegnati benissimo, la storia è potenzialmente affascinante. La vicenda si svolge negli anni Trenta a New York tra le tortuose strade della zona ispanica, in cui Emilio Arenas apre il locale El Capitan. La moglie, Remedios e le tre figlie, Victoria, Mona e Luz , ragazze splendide e dal carattere volitivo lo raggiungono da Malaga. Ma proprio alla vigilia dell'apertura, Emilio muore per un incidente e inizia l'Odissea delle ragazze, bloccate in America senza soldi, senza amici e senza terra. Riusciranno a tornare in patria o ognuna di loro troverà un motivo per restare in quel grande crocevia di razze e nazionalità, tra amori ed emarginazione, che è la Grande Mela? Maria Dueñas parla soprattutto di come ci si sente a essere immigrati: un'altra lingua, un'