... i Crespi hanno dato a un sacco di persone un’esistenza dignitosa, la fiducia di un domani migliore, un posto dove crescere i figli e invecchiare serenamente circondati dalla bellezza. Una comunità di cui sentirsi parte integrante. Non viene in mente Brunello Cucinelli e l’attività straordinaria che ha messo in piedi vicino a Perugia, con la sua filosofia di attenzione al fattore umano e culturale? A me sì, e penso che ci siano degli industriali che hanno fatto la storia del mondo del lavoro con la loro opera e la loro mentalità. Penso a Ford, a Olivetti, a Steve Jobs, ai Florio (giusto per citare un’altra famiglia letterariamente resa famosa da una saga familiare), ai Menabrea (vedi parentesi precedente). In Al di qua del fiume , Alessandra Selmi ci racconta la parabola breve ma folgorante della famiglia Crespi – in origine Tengitt, tintori, un destino scritto già nel nome –, a partire dal 1877, all’origine del sogno, fino al 1930, quando il sogno è già finito e i Crespi sono to
In piedi davanti al lavabo, il più lontano possibile per vedersi tutta intera nello specchio, Alex, nuda, seria e un po' solenne, Alex si guarda, senza fare nulla, solamente quello, vedersi. Allora è questo Alex. Nient'altro che questo. Ma chi è Alex? È solo una ragazza sequestrata e torturata da qualcuno che la vuole vedere soffrire, o è altro. E forse vittima e carnefice sono ruoli interscambiabili? Non tutto è come sembra in questo secondo capitolo della serie di Camille Verhoeven scritto dal sempre crudo e geniale Pierre Lemaitre . Un secondo capitolo ancora più intenso del primo. Intanto abbiamo preso confidenza con la squadra: il fascinoso, ricco e impeccabile Louis ; lo spilorcio e scroccone – ma con risvolti inaspettati – Armand ; il ruvido ma adorato LeGuen ... e naturalmente il “gigante” seppur “nano” Camille Varhoeven che a quattro anni dalle vicende di Irène , che chi l’ha letto conosce bene, torna a occuparsi di un rapimento e a riprendere in mano le indagini.