Passa ai contenuti principali

Post

Il giardino dei fiori segreti, di Cristina Caboni

  A volte la copertina dice molto... Di Cristina Caboni ho letto La custode del miele e delle api , che mi è piaciuto molto. Ma questo Il giardino dei fiori segreti molto molto meno. E sì che è stato in finale al Premio Bancarella nel 2017 (anno in cui vinse Matteo Strukul con I Medici  – quindi forse non proprio un “annone”). L’ho trovato soprattutto molto verboso, di una scrittura melensa e molto convenzionale. Un drammone, a volte quasi fantasy, che ingarbuglia una trama poco probabile e confusa.  Il giardino era ricco, era oro, porpora e smeraldo. Era la storia stessa di una famiglia le cui origini si perdevano a Damasco. [...] Per ogni Donati c’era stato un albero a celebrarne la nascita [...]. La Spinosa si era presa cura di ognuno di loro, così come i giardinieri si erano presi cura della tenuta. E quel patto aveva suggellato l’armonia e la felicità. Perché chi sa vivere con la natura conosce il segreto della vita. Viola e Iris , gemelle perfettamente identiche...
Post recenti

Diario a margine 12 ottobre 2025

I libri sono i miei amici, i miei compagni, il mio sollievo nella solitudine. Quando tutto intorno a me è silenzioso e i miei pensieri diventano troppo pesanti, trovo rifugio in loro. C’è qualcosa nella parola scritta che calma la mente – è come se l’anima di un altro si tendesse attraverso il tempo per confortare la propria.                                                   – Elizabeth Barrett Browning , poetesse inglese (1806-61) (tratto da  Il diario letterario ,  Wudz Edizioni , 2025, a cura di Lucia Coco)

Diario a margine 8 ottobre 2025

 La mia testa è pesante e gli occhi mi si chiudono, eppure allo stesso tempo voglio scrivere ancora: la penna scivola facilmente sulla carta e, anche se potrei non avere nulla da dire, continuo per il puro piacere di riempire le pagine bianche e ascoltare il gradevole fruscio della penna. «La mia testa è pesante e le palpebre si chiudono, eppure la mia penna che scivola non voglio fermare, vorrei raccontare tutte le gioie e i dolori del mio cuore, ma non posso – sebbene abbia tanto da dire». Non ho successo con la poesia seria.                                                                                          - Marie Bashkirsteff , artista russa  (tratto da Il diario letterario , Wudz Edizioni , 2025, a cura di...

L'anniversario, di Andrea Bajani

  Mah, che si può dire: Andrea Bajani scrive benissimo, questo è indiscutibile. La bellezza della costruzione delle frasi, il potere evocativo, la forza della narrazione sono indubbi. L’anniversario si è meritato il Premio Strega ? Non lo so, non sta a me giudicare e mi interessa anche poco. Forse no, ma è importante? Quella che è chiara è l’urgenza che si percepisce in questo breve e intenso romanzo. L’urgenza di raccontare una storia, la sua, forse una catarsi? Sicuramente un modo di far conoscere al mondo una situazione comune a moltissime famiglie, spesso taciuta per vergogna, o per paura, o semplicemente perché quella è la realtà e non si pensa sia poi così speciale, o terribile, o strana.  Mia madre era distratta perché, pur di salvarsi, si era trasferita altrove, in uno spazio intermedio tra il succedersi delle cose e il suo prenderne atto. Una donna sottomessa, una madre che forse è amorevole, capace di slanci sentimentali immensi, ma impossibilitata a dimostrarli,...

Tre camere a Manhattan, di Georges Simenon

Un libro sublime, non c’è molto altro da dire. Le tre camere sono quelle di New York in cui François e Kay consumano il loro amore, nato in fretta, quasi per caso in un locale di Manhattan e cresciuto, cresciuto, lievitato... fino a comprendere tutto il loro essere. George Simenon lo ha scritto di getto, di pancia, pensando alla sua relazione lunga e tormentata con la moglie Denyse Ouimet .  Ecco due esseri che si muovono, ciascuno nella propria sfera, sulla superficie del globo, che vagano come smarriti nelle mille e mille strade, tutte uguali, di una città come New York. E il Destino fa che ci incontrino. E qualche ora più tardi sono così tenacemente avvinti l’uno all’altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile. Non è stupefacente? Tre camere a Manhattan è un libro d’amore, romantico e duro allo stesso tempo, scritto in modo meraviglioso, mai melenso, mai banale. La gelosia, il sospetto, il senso di protezione e la volontà di fare del male... tutti i s...

I visitatori devono farsi annunciare, di Helen Van Slyke

617 Park Avenue , New York. Un condominio iper-rispettabile, abitato da avvocati, nobili, attrici famose, tutti Wasp, bianchi, cristiani, splendenti e moralmente ineccepibili. A parte il fatto che non accettano nuovi condòmini ebrei, ma tanto non l’ammetteranno. Siamo negli anni Sessanta, l’America ha accolto moltissimi ebrei, ma anche nazisti più o meno pentiti, chi è scappato da una situazione che era ormai inaccettabile, chi per evitare la condanna in patria. E poi c’è la classe alto-borghese americana che si sente tanto superiore ai nazisti e ai piccoli banali razzistelli e che invece è la peggiore, formata da quelli che respingono il prossimo facendo finta che ci siano motivi svariati, ma mai – figuriamoci, mai! –, la religione, il colore della pelle, le scelte sessuali... Un appartamento all’interno di questo condominio viene ereditato da Jim Cromwell che ci si trasferisce con la moglie Casey . Jim è un account di un’agenzia di pubblicità insieme al creativo  Paul Gordon – ...

Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna, di Paolo Cognetti illustrato da Alessandro Sanna

  Ho comprato questo libro alla Feltrinelli di Punta Helbronner, in cima alla Skyway, la libreria più alta d’Europa. Ho scelto questo perché cosa c’è di meglio di leggere un “quaderno di montagna” in montagna? E poi perché sapendo le difficoltà psicologiche di Paolo Cognetti ho voluto fargli un omaggio. Ahimè, non ai suoi livelli, penso, ma so cosa vuol dire... È stato un po’ un mio personale intimo regalo alla sua anima fragile. L’ho finito nel mio bosco del cuore, sdraiata sotto un abete altissimo, con il frinire dei grilli, alberi canterini e la montagna davanti, maestosa e arrossata dal sole. Un po’ una catarsi alpino-letteraria. C’è una specie di commozione nell’aprire una baita in primavera. Naturalmente Il ragazzo selvatico è lui, ritiratosi a Fontane , minuscolo borgo vicino a Brusson in Val d’Aosta dopo una crisi depressiva milanese – e come non capirlo! Lì, in una baita sperduta, fornita solo del minimo comfort indispensabile, dopo un periodo di adattamento piuttosto d...