Un libro sublime, non c’è molto altro da dire. Le tre camere sono quelle di New York in cui François e Kay consumano il loro amore, nato in fretta, quasi per caso in un locale di Manhattan e cresciuto, cresciuto, lievitato... fino a comprendere tutto il loro essere. George Simenon lo ha scritto di getto, di pancia, pensando alla sua relazione lunga e tormentata con la moglie Denyse Ouimet . Ecco due esseri che si muovono, ciascuno nella propria sfera, sulla superficie del globo, che vagano come smarriti nelle mille e mille strade, tutte uguali, di una città come New York. E il Destino fa che ci incontrino. E qualche ora più tardi sono così tenacemente avvinti l’uno all’altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile. Non è stupefacente? Tre camere a Manhattan è un libro d’amore, romantico e duro allo stesso tempo, scritto in modo meraviglioso, mai melenso, mai banale. La gelosia, il sospetto, il senso di protezione e la volontà di fare del male... tutti i s...
617 Park Avenue , New York. Un condominio iper-rispettabile, abitato da avvocati, nobili, attrici famose, tutti Wasp, bianchi, cristiani, splendenti e moralmente ineccepibili. A parte il fatto che non accettano nuovi condòmini ebrei, ma tanto non l’ammetteranno. Siamo negli anni Sessanta, l’America ha accolto moltissimi ebrei, ma anche nazisti più o meno pentiti, chi è scappato da una situazione che era ormai inaccettabile, chi per evitare la condanna in patria. E poi c’è la classe alto-borghese americana che si sente tanto superiore ai nazisti e ai piccoli banali razzistelli e che invece è la peggiore, formata da quelli che respingono il prossimo facendo finta che ci siano motivi svariati, ma mai – figuriamoci, mai! –, la religione, il colore della pelle, le scelte sessuali... Un appartamento all’interno di questo condominio viene ereditato da Jim Cromwell che ci si trasferisce con la moglie Casey . Jim è un account di un’agenzia di pubblicità insieme al creativo Paul Gordon – ...