Nora vuole morire: la sua vita sentimentale è un disastro, il lavoro fa schifo, ha deluso tutti e le è pure morto il gatto. Fatto sta che prova a farla finita, ma si ritrova in una biblioteca piena di libri verdi, abitata dalla bibliotecaria della scuola Mrs Elm, che diventa una sorta di Virgilio a guidarla nei meandri delle “vite che avrebbe potuto vivere se” – in ogni universo parallelo Nora e noi tutti viviamo infinite altre vite in cui possiamo capitombolare per vedere come va se ci piace ed eventualmente fermarcisi. Così Nora prova a vedere cosa sarebbe successo se avesse sposato il suo fidanzato Dan, o se avesse seguito in Australia la sua migliore amica Izzy, o se fosse diventata una rockstar con il fratello Joe, o se fosse andata a prendere un caffè col vicino di casa, o, o, o...
E indovinate un po’? Ognuna di queste vite ha i suoi pro e i suoi contro, tanto che la cosa migliore è restare nella propria e renderla migliore. Incredibile eh? Il tutto condito da frasi tipo:
Vivere da essere umano significa appiattire costantemente l’universo circostante trasformandolo in una storia comprensibile che mantiene ogni cosa a un livello elementare.
Appunto, in effetti il libro è lì a dimostrarlo. Però, come dicevo all’inizio, è un libro di piacevole intrattenimento, che senza un po’ di retorica e di didascalie sarebbe anche potuto risultare interessante. Così è carino, nulla più, non c’molto altro da dire.
La biblioteca di mezzanotte, di Matt Haig, edizioni e/o, 2020, 329 pagine. Traduzione di Paola Novarese