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Come vento cucito alla terra, di Ilaria Tuti

Il fascino dei romanzi storici di Ilaria Tuti sta in parte nella Nota in cui l'autrice spiega la genesi del libro. Anche in Fiore di roccia è così. Incappata per caso nella figura di Ernest Thesiger, attore inglese dedito al ricamo negli ospedali militari durante la Prima Guerra Mondiale, si appassiona alla vicenda fino a risalire alle "location" in cui lavorava Thesiger e in particolare, all'Ospedale Militare di Endell Street, voluto e gestito da un gruppo di donne, già suffragette, con un passato di militanza e reclusione, vittime di persecuzioni e torture: le lady doctors. Tra queste Flora Murray e Louisa Garrett Anderson, che la Tuti ripropone come personaggi chiave in questo suo bellissimo romanzo. E così nasce Come vento cucito alla terra: non so se è il libro che voleva scrivere la Tuti. Sicuramente la ringrazio per averlo fatto, al di là delle sue intenzioni. 

Intorno ai personaggi realmente vissuti - Ernest, Flora e Louisa, ma anche Olga, Hazel, Grace, Lord Esher, il concierge dell'Hotel Claridge e altre figure minori - l'autrice disegna i due protagonisti, Cate e Alexander, figure archetipiche che rappresentano dottoresse e soldati e il loro rapporto conflittuale e sentimentale che sicuramente si sarà stabilito tra chissà quante Cate e quanti Alexander in quegli anni tristi e burrascosi. E tristi e burrascosi non solo per la terrificante vicenda bellica, ma anche per la mentalità del periodo, che rivaleggia in oscurità e miopia con i cosiddetti "secoli bui" del Medioevo, che a ben guardare erano molto meno bui di questo disgraziato inizio del Novecento. 

Un soldato di professione salvato da una ginecologa. Scoppiò a ridere e la risata risuonò tra le macerie come speranza...

Cate è dottoressa in ostetricia, madre di una bambina di cinque anni, Anna, avuta da un uomo che l'ha ripudiata, come l'ha ripudiata la sua famiglia; ha studiato e ha preso l'abilitazione; ma al tempo alle donne non era permesso esercitare come medici, solo come infermiere o tutt'al più ausiliarie, perché considerate troppo emotive e non in grado di tenere i nervi saldi davanti alle emergenze. Addirittura si pensava non potessero sostenere la vista del sangue senza svenire... che poi, c'è chi lo pensa ancora adesso (non farò nomi ma immagino che qualcuno appaia in automatico alla mente). Un gruppo con a capo, appunto la Murray e la Garret Anderson, decidono di fondare il primo ospedale interamente gestito da donne, in cui operare come dottoresse qualificate, prima in Francia e poi in Inghilterra, aprendo così di fatto la strada a un'importante riforma dei costumi sia nella professione medica che nella società tutta.

Serviva vocazione, serviva l'ambizione folle di diventare ciò che a una donna veniva ripetuto di non poter essere.

Alexander, capitano di stanza in Francia, arriva incosciente sotto le mani esperte di Cate, la quale dovrà prendere una decisione difficile e così determinare il futuro di Alexander e dei suoi compagni d'armi, anch'essi ricoverati in pessime condizioni dopo la battaglia della Marna. Altre figure archetipiche dei soldati dediti alla Patria e all'amicizia fraterna da trincea, Cecil, Oliver e Alexander si "prendono cura" di una recluta, Andrew, ragazzino dal carattere poco incline alla guerra e alla morte, considerato effeminato, pecora nera della famiglia, maltrattato dal padre che lo vorrebbe "uomo".

Quando si vuole offendere una donna, le si dice che è una poco di buono. Quando si vuole svilire un uomo, che è un invertito. Ma io ho conosciuto prostitute più degne di una regina e ragazzi chiamati effeminati più coraggiosi di tutti voi soldati di mestiere. Ci vuole vero coraggio, ci vuole un cuore forte nel petto per vivere in un mondo che ti rifiuta.

In questa atmosfera si inserisce l'arte del ricamo come attività salvifica per l'anima umana - non maschile o femminile, umana. Il mettere la testa e le mani in qualcosa che diventerà utile. I soldati, dapprima indignati e offesi dalla proposta di ricamare, alla fine troveranno conforto in aghi e stoffe e anche un mestiere da fare anche da menomati, per sentirsi utili alla Patria anche senza imbracciare un fucile. 

Un libro bellissimo, insomma. La scrittura è semplice, chiara, segue la trama senza dimenticare la profondità dei personaggi. Forse un po' manierata in certi punti, un po' poetica, ma ci sta in un romanzo che dimostra quanto l'efficienza e la durezza sia molto più efficace se affiancata da empatia e sensibilità. Inoltre, qui non è come ne Le assaggiatrici di Rosella Postorino, che è più un romanzo rosa che uno storico. Qui la storia d'amore tra Cate e Alexander non è il motore, ma una naturale conseguenza degli avvenimenti, e porta speranza e ottimismo nelle tragiche vicende della guerra.

Anche la sutura, come il ricamo, è un atto d'amore. È come l'amore no? Unisce e risana.

Note a margine: È curioso pensare che il motto «Fatti non parole», tanto (ab)usato oggi sulla stampa e nelle campagne elettorali di tutti i colori, sia in realtà il motto delle suffragette: donne che venivano incarcerate, picchiate, violentate, soggette a torture e a nutrizione forzata (una cosa tremenda), perché osavano sfidare gli uomini chiedendo il diritto di voto, tra le altre cose. Sembrano tempi lontani anni luce? Ma non lo sono, anzi. Forse abbiamo ottenuto il diritto di voto - dopo la Seconda Guerra Mondiale tra l'altro, a fronte di Paesi considerati "inferiori" che lo adottarono molto prima: Azerbaigian, Kenya, Zimbabwe, Armenia e altri -, ma sono tanti i Paesi in cui ancora oggi la donna è privata di diritti sacrosanti. Che poi non è che le differenze di salario tra generi sia una cosa meno barbara di altre usanze estere... e qui parliamo di noi. Amo la Tuti perché parla di donne in modo mai retorico né stereotipato. Attraverso la memoria degli atti che le donne hanno compiuto nella Storia, ne rivendica l'importanza, ne dimostra la necessità. Mogli, madri, femmine, lavoratrici, portatrici, dottoresse, capaci di lavorare e allevare i figli e sfamare la famiglia. Oltre le guerre, oltre la morte, oltre il dolore, oltre le umiliazioni. Salvare la vita a uomini che sputano loro in faccia e le ridicolizzano, le molestano e le tastano sotto le gonne, le danno delle buone a nulla e le umiliano... e lo fanno lo stesso... La forza di noi donne sta nella capacità di resistere in un mondo maschile dove gli uomini fanno i duri ma alla fine trovano conforto in quello che salverà il mondo: la bellezza. Incapaci di vederla se una donna non gliela fa vedere... 

Come vento cucito alla terra, di Ilaria Tuti, Longanesi, 2022, 379 pagine. Come detto sopra, leggere assolutamente la Nota dell'autrice, corredata anche da interessanti appunti bibliografici. E un'altra avvertenza: andate oltre l'orrida copertina, che fa sembrare il romanzo un Harmony... 

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