Che dire? Non saprei. È uno di quei libri di cui non saprei dare un'opinione chiara. Non posso certo dire che non mi sia piaciuto, è scritto molto bene e corre via molto veloce. Ma... mi chiedo, alla fine... e quindi? È uno di quei romanzi che io chiamo pour parler; che sicuramente sono godibilissimi ma che... boh.
È la storia di un classico tradimento: Simon è sposato con Flora e hanno due figlie, ma la tradisce con Gillian e Lydia, l'amica di lei, lo scopre. Flora è la classica madre dedita ai figli, un po' convenzionale, vorrebbe andare in chiesa e trovare la fede, chissà, forse in parte per occupare le giornate. Simon non vuole. Gillian è disinibita e continua a dire di non volere dalla relazione con Simon altro che sesso, però sarà vero? Lydia è la classica “zitella” che vuole tanto bene a Flora e ai suoi figli e che biasima Simon, ma in fondo lo copre. I figli sono i classici ragazzini: Janey, la maggiore, è un po' asociale, un po' ribelle, un po' insicura, molto giudicante; Nell, la più piccola, è in quell'età in cui non si è né carne né pesce. Flora le adora, cerca in loro segnali di infelicità e felicità, soffre per le loro sofferenze e gioisce delle loro gioie. Simon si accontenta del fatto che esistano e che non creino particolari problemi. Sta forse in quella quasi totale assenza di comunicazione tra padre e figlie che dimora anche la mancanza di comunicazione fra moglie e marito, al di là del chiacchiericcio quotidiano.
La parola “classico” ricorre , perché sembra tutto già scritto, i personaggi sembrano stereotipati e la storia sembra correre su binari percorsi e ripercorsi. Però c'è un però. Perché quasi sempre le cose che sembrano le più normali non lo sono affatto.
Comunque, Simon ama Gillian, crede di amarla in modo feroce, la sua libertà, la sua «autonomia», la sua trasgressione; ma ama anche Flora, la sua tranquillità, il suo essere madre, la sua amabilità. È la moglie perfetta, glielo dicono tutti. Come non crederci? A seconda di con chi è, quella, è la donna che ama, nell'alveo della vita che vive con lei, proprio per quello.
SIMON Insomma, [...] quali che siano le tue aspettative, quali che siano le tue previsioni,, alla fine si rivelano inadeguate. Voglio dire, la realtà che ti ritrovi davanti è sempre diversa da come l'avevi immaginata.Così succede che un giorno ti svegli, ti guardi intorno, vedi la situazione in cui ti sei cacciato e pensi: «Come cazzo sono finito qui?».
Ma chi sarà «la Donna quasi perfetta»? Flora, che è madre perfetta, ma ha quella mania della fede ed è, forse in fondo, un po' noiosa? O è Gillian, che è l'amante dei sogni, ma ha quella mania della coppia aperta, dell'«autonomia»? E sarà poi vero? O è Lydia, che è babysitter e amica esemplari, ma poi è disposta a chiudere un occhio sul tradimento, anche perché Simon è così avvenente?
Insomma, Madeleine St John disseziona in modo acuto e brillante, forte soprattutto di dialoghi veramente gustosi, solitamente a due, i meccanismi della vita di coppia nella petite bourgeoisie londinese, fatto di convenzioni, aspettative ed etichetta, ma discostandosene con una critica neanche troppo velata. Ognuno di noi ha dei lati oscuri, incomprensibili a noi stessi forse più che agli altri. E dei lati, d'altra parte, che celano il bisogno di normalità. quotidianità, sicurezza. Alla fine risulta facile scegliere...
Mi ha ricordato un po' David Leavitt, soprattutto nel rapporto quantitativo dialogo/azione. Tante sono le pagine quasi interamente costituite da dialoghi diretti. Mi piacciono i libri così, che a tratti, ricordano dei copioni. Molto interessanti qui anche la prefazione di Nadia Terranova che racconta un po' la vita della St John in parallelo alla sua letteratura. Sì, alla fine mi sa che mi è piaciuto. Sicuramente è una scrittrice che ha parecchio da dire, lo dice in modo semplice e senza voli pindarici femministi, anzi. È un romanzo che si beve come una tazza di tè... anche freddo, corretto con un po' di bourbon.
DAVID Ancora un'intuizione?
SARAH Cos'altro può fare una donna?
DAVID Può fare il primo ministro.
SARAH Meglio che si limiti a essere intuitiva.
DAVID Amen!
Una donna quasi perfetta, di Madeleine St John, Garzanti, 2020 (1996), 233 pagine. Traduzione di Mariagiulia Castagnone. Da leggere, molto interessante per conoscere l'autrice, la prefazione di Nadia Terranova