Questo secondo capitolo di Le Sette Sorelle conferma quello che dico spesso: non è sempre necessaria una grande scrittura per rendere un libro un piacevole compagno di vita quotidiana. Questo libro è scritto direi maluccio, tradotto un po' alla carlona, pieno di refusi, errori grammaticali («stomachi» invece di stomaci mi ha fatto un po' tremare le vene ai polsi), verbi non sempre coniugati nel modo migliore, ma... è quel “ma” che spinge a leggerlo come fosse una bevuta. Perché, onestamente, la storia è veramente gustosa. Un po' inverosimile, scritta di lungo, ma molto molto gustosa.
È un divertente feuilleton, a conti fatti, - un po' Liala, un po' Delly - pieno di colpi di scena, di storie avventurose di miseria e di rivalsa, di amori contrastati, di progenie illustri e di dolore, molto dolore, che finisce però con la speranza nel futuro e una nuova vita.
I personaggi sono semplici, un po' tagliati con l'accetta a dire il vero, e, soprattutto, le reazioni, la psicologia, le prese di decisioni, anche fondamentali, sono molto nette, poco approfondite, repentine a tratti al limite del comico.
«Non lo farò mai più».
«Ma dai, lui sarebbe felice».
«Massì, dai, allora lo faccio».
Cose così, insomma.
Però, alla fine, non si riesce a smettere di leggere perché la trama acchiappa; ci si immerge come in un libro di avventura, ma con la raffinatezza, anche, della ricerca storica. Perché la Riley studiava, come dimostrato dall'abbastanza ricca e interessante bibliografia in fondo e dai gustosi riferimenti a fatti e persone realmente esistiti, da Ibsen e Grieg a un giovane Rudolf Rasmussen...
Insomma, è un romanzo piacevole e leggero, da leggere quando si vuole staccare il cervello, ma contemporaneamente venire a conoscenza di piccole curiosità del passato. In attesa di partire con Star, La Ragazza nell'ombra per la prossima avventura, che ci porterà... non lo so ancora...
Note a margine: da ascoltare la Canzone di Solvëig dal Peer Gynt musicato da Edvard Grieg.
E poi, un plauso per l'elenco dei personaggi e l'albero genealogico degli Halvorsen all'inizio del libro, utile per orientarsi durante la lettura, essendo i personaggi realmente esistiti.
L'albero genealogico della famiglia Halvorsen |
Ally nella tempesta (secondo volume di Le Sette Sorelle), di Lucinda Riley, Giunti, 2016, 672 pagine (ma volano, non preoccupatevi). Traduzione di Lisa Maldera. Interessanti anche le note dell'autrice in chiusura.