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Un incantevole aprile, di Elizabeth von Arnim


 Incantevole. L'aprile e il libro. Mai aggettivo fu più azzeccato. È una carezza questo romanzo di Elizabeth von Arnim, uno di quei romanzi da leggere sotto un albero le cui fronde oscillano al vento, o in spiaggia, sul bagnasciuga, col mare tiepido che bagna i piedi; o su un balcone fiorito, o davanti a un camino... insomma, nel rilassamento e nella quiete. Ha il sapore del tè caldo e il profumo delle acacie in fiore. 

La storia è semplicissima, quasi banale: quattro donne, molto diverse tra loro, si ritrovano per caso e desiderio di vacanza ad affittare un castello medievale a San Salvatore, in Liguria, per tutto il mese di aprile. Le quattro non si conoscono e si ritrovano a passare il tempo insieme, ognuna con il proprio carattere, le proprie paure, i propri motivi di fuga da un'Inghilterra da cui, ciascuna a suo modo, si sentono soffocare. La "colpevole" della faccenda è Lottie Wilkins, sposata a un avvocato - Mellersh - egocentrico e avaruccio abituato al controllo di tutti, soprattutto della moglie. Poi c'è Rose Arbuthnot, molto religiosa, dedita ai poveri, sposata (quale castigo) a Frederick, uno scrittore che nei suoi lavori racconta le vicende delle donne peccatrici della storia. Alle due donne "promotrici" seguono Caroline Dester, detta Scrap, nobildonna di eccezionale bellezza, in fuga dai pretendenti e da una famiglia che la considera la Madonna e Mrs Fisher, anziana, che vive nei ricordi dei fasti di gioventù, quando era sposata a un dongiovanni impenitente e frequentava l'intellighenzia umanistica dell'epoca. 

Le quattro signore, arrivate al castello, trovano ad attenderle il Paradiso Terrestre: un edificio splendido, immerso nella natura, con giardini e terrazze da cui possono contemplare tutta la bellezza, respirare tutta l'aria e godere dell'incantevole (appunto) luce del Mediterraneo.

La bellezza, il silenzio, i profumi e lo svago le portano - ognuna a suo modo, ognuna con i suoi tempi - a rinascere, ad amare, a vedere la propria vita da un punto di vista diverso: quello dell'ottimismo, del ridere, del respirare a fondo. Lottie e Rose riscopriranno la passione e l'amore, Caroline - chissà - li troverà; Mrs Fisher smetterà di ricordare e inizierà a vivere il presente.

Una piccola perla, che ricorda molto la Virginia Woolf di Gita al faro, sebbene con una scrittura più lieve, meno "tenebrosa", molto vittoriana, che ha la delicatezza della brezza primaverile.

Sono molto belle le parti in cui ciascuna donna riflette sul suo passato e soprattutto sui cambiamenti interiori che percepisce a San Salvatore. E di conseguenza l'evoluzione delle relazioni delle quattro, che da diffidenti e scontrose, diventano amiche affettuose e su cui contare. 

... anche se sarebbe sempre preferibile che interiorità ed esteriorità coincidano, se ciò non accade - non si può avere tutto, no? - è sempre meglio sentirsi giovani da qualche parte piuttosto che vecchi dappertutto. c'era sempre tempo per sentirsi vecchia dentro e fuori...

Note a margine: Ci sono parti che farebbero drizzare i capelli in testa alle femministe. Tipo questa frase che viene rivolta a Caroline da un personaggio maschile (che non rivelerò): 

Prima la adoravo per la sua bellezza; ora perché non soltanto è bella come un sogno, ma leale come un uomo.

Potrebbe sembrare insultante, rivelatrice di un bieco maschilismo; in realtà quelli erano altri tempi. Caroline non se la prende, al contrario, è lusingata. Per lei sono «complimenti magnifici». Sembra agghiacciante, oggi. Ma è per questo che amo leggere libri di epoche diverse, scritti da autori contemporanei alla storia narrata (e non da autori contemporanei a oggi che parlano di cose che in realtà non possono conoscere direttamente): perché ci danno una visione delle cose nella loro evoluzione. Poi sta a noi decidere se da quel momento siamo migliorati, peggiorati, restati uguali. All'epoca il femminismo stava in altre cose, in primis nel prendersi il tempo per essere se stesse. In questo senso questo romanzo può dirsi a tutti gli effetti femminista. La donna è il motore dell'azione ed è il suo cambiamento che cambia tutto... 

Un incantevole aprile, di Elizabeth von Arnim, Fazi Editore, 2017 (I ediz. 1922), 287 pagine. Traduzione di Sabina Terziani. Interessante l'introduzione di Cathleen Schine

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