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L'incredibile storia dell'uomo che dall'India arrivò in Svezia in bicicletta per amore, di Per J Andersson

 


Guardo la terra dall'alto e vengo travolto dalla sensazione che tutto ciò che vedo - le montagne innevate, le steppe riarse, i campi verdeggianti - sia più grande e più vero della mia stessa vita. Visti da quassù i problemi sono insignificanti, mentre le possibilità sono infinite e la vita è immensa quanto la volta del cielo. Le preoccupazioni non sono altro che piccoli puntini su una mappa.

I piccoli puntini sulla mappa del mondo di Pikay (abbreviazione di Jagat Ananda Pradyumna Kumar Mahanandia) non sono proprio minuscoli: è indiano negli anni Sessanta/Sessanta, non possiede nulla, ha un incredibile talento per il disegno, ma per lui è difficilissimo studiare perché, in quanto senza casta è un emarginato e gli è proibito sedere in aula con gli altri bambini, che si puliscono se solo lo sfiorano perché è impuro; non può avere amici anche se in realtà attira persone buone e importanti; tenta due volte il suicidio. Quando va via di casa per cercare fortuna a Nuova Delhi conosce la fame nera, il freddo, la malattia; ma lui ha ricevuto una profezia appena nato: 
Da grande questo bambino lavorerà con le forme e i colori (...) sposerà una ragazza di un'altra tribù, un altro villaggio, un altro distretto, un'altra provincia, un altro Stato, un'altra nazione (...) Non dovrai cercarla, verrà lei da te (...) La tua futura sposa sarà una creatura musicale, possiederà una giungla e sarà nata sotto il segno del Toro.
 
La profezia farà da monito a Pikay: chi ha un futuro così roseo non può buttarsi giù, la fortuna prima o poi dovrà girare. E nel 1975, sulla piazza centrale di Nuova Delhi, mentre fa ritratti i turisti con la sua splendida mano, incontra Lotta, svedese, musicista del segno del Toro. Eccola, è lei. Lotta e Pikay si innamorano, lei gli promette di tornare per sposarlo, ma non torna. E allora, come Maometto con la montagna, Pikai inforca la sua vecchissima bici e parte alla volta della Svezia.
Sulla strada avrà mille incidenti, si perderà e si ritroverà mille volte, vedrà mille cose, incontrerà mille persone straordinarie, hippies perlopiù, che in quegli anni popolavano il mondo con i loro sacco a pelo, i loro colori, la loro speranza. Se arriverà in Svezia non lo svelo e neanche che ne sarà del futuro di Pikay e Lotta.

Posso dire che in realtà quella del viaggio è solo una piccola parte del romanzo, che molto spazio viene occupato dalla storia di Pikay e dagli usi e costumi dell'India. Molto interessante, visto che Per J Andersson è uno scrittore e giornalista esperto dell'India e cofondatore della più nota rivista di viaggio svedese, Vagabond.
Più che bello il libro è interessante e lascia addosso una bella sensazione di ottimismo e forza d'animo; riecheggia un messaggio: se hai tenacia, apertura mentale e un pizzico di fortuna, puoi fare della tua vita ciò che vuoi. Bello.

Il libro ha vinto il Marco Polo Outstanding General Travel Themed Book 2018.

L'incredibile storia dell'uomo che dall'India arrivò in Svezia in bicicletta per amore, di Per J. Andersson, Universale Economica Feltrinelli-Marsilio, 2022 (2013, 2018), 299 pagine. Traduzione di Giulia Pillon e Alessandra Scali. Un plauso alla copertina, la bellissima illustrazione di Alice Beniero

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