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I Terranauti, di T.C. Boyle

 


Quando Rachel Carson ha dichiarato che 'Niente in natura esiste da solo' voleva dire che ogni ecosistema è interconnesso e interdipendente, dato di una comunità di organismi che lavorano inscrutabilmente per garantire la propria esistenza. Il nostro non era diverso: quel che condizionava l'individuo condizionava il tutto.
1994, Tucson, Arizona, Dawn Chapman (detta E., Eos), Ramsay Roothoorp (detto Vodge) e Linda Ryu (solo Linda) raccontano i due anni di reality show in E2, mondo artificiale ricreato con biomi terrestri in cui otto uomini e otto donne vivranno, dovendosi arrangiare solo con quello che riusciranno a produrre da soli.
Un concorso di Miss America senza la Miss e senza l'America.
Fuori, la Santa Trinità - D.C. (Dio Creatore), Gesù Cristo e Giuda - vigilano, dirigono, decidono... Una sorta di Isola dei famosi abitata da colagoni, maiali, capre, una bolla di vetro, un mondo dentro il mondo in cui gli esseri umani sono messia alla prova degli elementi e di se stessi. E infatti, qualcosa va storto, i rispettivi ego prendono il sopravvento, le scelte di pochi determinano il destino di molti.
Un romanzo difficile da catalogare - e poi, che bisogno c'è? Un po' scientifico, un po' fantasy alla Hunger Games, un po' esistenzialista (viene citato A porte chiuse di Sartre, non a caso), un po' commedia... e tra l'altro ispirato a fatti reali.
Un romanzo particolarissimo, visionario, che fa riflettere sulla natura umana e su quella terrestre, e su come queste dialogano in una diatriba perenne sulla scelta tra sopravvivenza e vita.
Un post breve per un libro lungo e articolato, immersivo, in cui i temi trattati sono moltissimi... da leggere!
I Terranauti, di T.C. Boyle, La Nave di Teseo, 2022, 624 pagine. Traduzione di Claudia Durastanti

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