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I Goldbaum, di Natasha Solomons


I Goldbaum
 
è un libro che parla di soldi e di come i soldi possono fare la differenza, ma anche di come in tempo di guerra a poco servono quando dall'altra parte dello sportello della banca siede la morte.

I Goldbaum compongono una grandissima famiglia di banchieri ebrei e vivono un po' in Austria e un po' in Inghilterra, cosa che va benissimo fino agli anni Dieci, che corrono velocissimi verso la Grande Guerra, che li vedrà parenti, soci e - sulla carta - nemici.
I Goldbaum si sposano tra di loro ed è così che Greta, austriaca, bella, ribelle e anticonformista, sposa il cugino Albert, inglese, bello e rigidamente legato all'etichetta, e si trasferisce da Vienna a Temple Court, vicino a Londra. L'inizio del matrimonio è tiepido e anche tormentato: non si amano, non si conoscono proprio, Albert si vergogna dei modi eccentrici della moglie e Greta lo trova noioso e stereotipato; ma piano piano iniziano ad apprezzarsi e ad amarsi. La suocera di Greta le regala un terreno in cui lei inizia a coltivare uno splendido giardino, che diventerà la sua "missione", il suo rifugio.

Intanto, in Europa i venti che soffiano sono di guerra. Gli ebrei vengono malvisti e così gli austriaci in Inghilterra. Gli uomini Goldbaum sono al fronte, e anche se sono in posti di prestigio rischiano come soldati di non tornare a casa...
E poi a Vienna, nelle fondamenta del grandioso e rilucente palazzo Goldbaum, c'è un mondo sotterraneo, in cui regna la miseria, da cui però uscirà un uomo, Karl, che sarà molto importante nella vita dei Goldbaum... perché i soldi possono tanto, ma alla fine, non tutto...

Un bellissimo libro, scritto in modo elegante, che disegna personaggi coerenti ed empatici.

Il commento è breve, perché ho letto questo romanzo tra un lavoro e un altro, l'ho letto un po' male, senza potermi immergere come avrei voluto nella vicenda. Un libro che probabilmente rileggerò; sicuramente ne leggerò altri di Natasha Solomons, sicuramente Un perfetto gentiluomo.

I Goldbaum, di Natasha Solomons, Neri Pozza, 2019, 476 pagine. Traduzione di Laura Prandino

 

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